sabato 13 agosto 2011

Pomodori.


Cliente che alle otto di mattina mi parli dei tuoi pomodori, io... ti voglio bene.
Non ho ancora preso il secondo caffè della giornata, gli occhi ancora mi pizzicano e tu, Cliente, mi racconti di come coltivi i tuoi pomodori. Me lo racconti dettagliatamente e io, che mi limito a mangiarli i pomodori, ti ascolto attenta, con un'attenzione sincera di cui mi sorprendo io stessa.
Ma Cliente... io ti voglio bene.
Cliente che mi sveli i segreti della perfezione delle tue verdure, del dogma di zapparli solo due volte, dell'importanza dell'erba per i pomodori da campo, perché l'erba li protegge e li avvolge, mantenendoli ad una temperatura costante, difendendoli dal troppo sole e dai rigori della notte.
Cliente, io ti ascolto estasiata e rapita e vorrei avere attorno anch'io delle cortine d'erba a proteggermi, vorrei essere anch'io uno dei tuoi stupefacenti ortaggi.
Cliente... io ti voglio bene.
Onestamente Cliente non penso che coltiverò mai dei pomodori. Né da palo né da campo. Ma il tuo discorso mi ha toccata. 
Cliente la prossima volta che mi omaggerai dei tuoi preziosi ortaggi, li gusterò con rispetto e in reverenziale silenzio, ricordando le tue parole perché io, Cliente, ti voglio bene.
Grazie per i pomodori.

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