lunedì 12 novembre 2012

Piaceri domestici in una domenica di pioggia


Oggi piove, piove che Dio la manda, e a me piace. Piace molto.

Tutti si lamentano qui intorno, brontolano, io sorrido comprensiva, tanto continua a piovere lo stesso, indipendentemente dalle mie o dalle altrui preferenze.
E continuo ad augurare "buona giornata", come sempre.
Vivo in una zona fortunata, qui la pioggia non crea danni, come da altre parti. Quindi posso godermi questo languore che la pioggia mi crea e ignorare tutte le futili lamentele altrui.

E ieri è stata un'altra adorabile giornata di pioggia e temporali incessanti e io l'ho passata chiusa in casa a cucinare, fare biscotti e guardare film, con la sola compagnia della mia bambina di quattro anni.
Strana giornata per me, che non sono abituata a stare in casa così tanto e a dedicarmi a mansioni tanto domestiche.

Abbiamo visto una versione dello Schiaccianoci ballata da Michail Baryšnikov, il balletto preferito di mia figlia, in mattinata e nel pomeriggio ci siamo dedicate a I sospiri del mio cuore (耳をすませば Mimi wo sumaseba, lett. "Se tendi l'orecchio"), di cui avevo letto una recensione sul blog Daisuki e che mi aveva incuriosita non poco.
Bel film, delicato, adatto ad un adorabile pomeriggio di pioggia: accoccolate sul divano, con l'odore del pan di zenzero e una tazza di cioccolata calda a portata di mano. Perfetto. Eravamo entrambe rapite e insolitamente silenziose.




E come non identificarmi nella protagonista, che legge troppi libri, ragiona in maniera "anomala" e, ogni tanto, se ne esce con strane riflessioni. Mi capita spesso. Me ne accorgo dal silenzio imbarazzato con cui vengono accolti i miei commenti "anomali". Me ne sono fatta una ragione ormai!


giovedì 18 ottobre 2012

Le donne che leggono.


E. Irlam Briggs, A Book At Bedtime.

Le donne che leggono sono pericolose perché non si annoiano mai e qualunque cosa accada hanno sempre una via di fuga: se ne infischiano se le fai troppo soffrire perché loro s’innamorano di un altro libro, di un’altra storia, e ti abbandonano.
Daria Bignardi.

lunedì 16 aprile 2012

Incontrarsi.

Foto di Eikoh Hosoe


Mi fidavo solo dell'intuito di Reiko e, di quella lunga lettera, solo quella scena mi sembrava credibile. Se quell'incontro c'era stato non lo si poteva definire casuale, ma inevitabile. Fra il vento del mare, le voci allegre e chiassose della gente e il verde delle onde gonfie, l'infelicità riconosceva l'infelicità, la malattia fiutava la malattia. Ma non era poi una cosa così strana, gli esseri umani non si incontrano sempre in questa maniera?
Yukio Mishima, Musica.

lunedì 27 febbraio 2012

Libri e amici.

Further Along - Road Less Travelled
Se dovessimo tener conto delle letture importanti che dobbiamo alla Scuola, ai Critici, a tutte le forme di pubblicità e, viceversa, di quelle che dobbiamo all'amico, all'amante, al compagno di scuola, vuoi anche alla famiglia - quando non mette i libri nello scaffale dell'educazione - il risultato sarebbe chiaro: quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici.
Daniel Pennac, Come un romanzo.

giovedì 3 novembre 2011

Genji e le sue donne

Ikuta Toma nelle vesti di Hiraku Genji.

 Sempre alla ricerca di immagini su internet, trovo in un forum altre foto tratte dal film o, mi auguro, da un qualche photoshoot inerente al film e rimango un po' perplessa.

E' sempre lui, Ikuta Toma, ma invece di indossare i panni del principe Genji si è infilato in quelli delle protagoniste femminili del romanzo(e non in senso metaforico!), Fujitubo, Rokujo, Aoi, Yugao e persino in quelli dell'autrice, Murasaki Shikibu.

Aoi, la prima moglie del principe Genji.

Aoi, la prima moglie del principe Genji.

La dama Fujitsubo.

La dama Fujitsubo.

Murasaki Shikibu, l'autrice del libro.

Murasaki Shikibu, l'autrice del libro.

La dama Rokujo.

La dama Rokujo.

Yugao.

Yugao.
Ikuta Toma non è la prima volta che indossa abiti femminili e indubbiamente le foto sono belle e lui bravo nell'interpretazione, solo la forma del naso, non proprio delicata, lo rende facilmente riconoscibile.

Però mi chiedo il perché di queste foto, vuol essere una metafora del narcisismo del principe, che ama molte donne ma in fondo ama solo sé stesso?  Chissà, comunque le foto sono belle e Ikuta Toma bravo e affascinante, anche in vesti femminili e io, sono sempre più ansiosa di vedere questo film!

domenica 30 ottobre 2011

Genji, il Principe Splendente.

Il Genji monogatari (源氏物語, Storia di Genji, XI secolo), scritto nel periodo Heian dalla dama di corte Murasaki Shikibu è un libro che mi ha accompagnata dall'adolescenza, che ho letto e riletto numerose volte e ogni volta, riesce a compiere su di me la sua magia, trasportandomi altrove.
E' stato il regalo per il mio sedicesimo compleanno, l'avevo chiesto, a quei tempi (sembra che parlo di un millennio fa'!), non esisteva in versione economica ma solo nella costosa edizione Einaudi nella collana dei Millenni, ben 95.000 Lire, una cifra notevole. Ancora mi ricordo l'emozione quando sono andata nella mia libreria preferita, dal mio Libraio preferito e gli ho chiesto quel libro e lo sguardo complice che ho ricevuto in risposta, lui mi capiva. Non era qualcosa a cui ero abituata.

Era estate e io avevo tutto il tempo del mondo per godermelo, l'incipit era quello di una fiaba:
Alla Corte di un Imperatore (che visse non importa quando) tra le molte gentildonne di Camera e Guardaroba ce n'era una che, sebbene non fosse di altissimo grado, godeva molto più favore di tutte le altre; così che le Grandi Dame di Palazzo, ognuna delle quali aveva segretamente sperato di essere la prescelta, guardavano con scherno e odio alla nobiluccia che aveva distrutto i loro sogni. Anche più amareggiate erano le sue antiche compagne, le dame meno ragguardevoli del Guardaroba, nel vederla tanto innalzata sopra di loro. Così la sua posizione a Corte, quantunque predominante, la esponeva di continuo alla gelosia e malevolenza; in breve, estenuata da queste meschine angherie, essa cominciò a deperire, facendosi sempre più malinconica e spesso ritirandosi in casa sua.
 Mi sono innamorata perdutamente del principe Genji. Crescendo e rileggendo, sono diventata un pochino più critica nei suoi confronti, nei rapporti di lunga durata è normale inacidirsi un po' credo. Comunque, loro, il principe Genji e il libro, mi sono stati vicino in periodi di crisi consolandomi e aiutandomi a darmi una pausa, un momento di alienazione dalla realtà, necessaria per ritrovare le energie ed affrontare i problemi.


Ora, dedico il poco tempo libero a Tumblr, e cercando immagini di avvenenti attori giapponesi e coreani e mi sono imbattuta in foto tratte dal film, in uscita in Giappone il 10 dicembre 2011, The Tale of Genji (源氏物語 千年の謎, Genji Monogatari: Sennen no Nazo), nel quale il ruolo del protagonista sarà interpretato da Ikuta Toma.

Ikuta Toma, fronte.


Ikuta Toma, retro.
Ne avevo già sentito parlare ma non avevo indagato, trovo carino Ikuta Toma, l'avevo visto nel drama giapponese Hana-Kimi (abbreviazione di Hanazakari no Kimitachi), ma l'avevo pensato inadatto al ruolo, come avrei trovato inadatto qualsiasi altro comune mortale: quale essere umano può competere con quel simulacro costruito in un abbondante ventennio di sfrenate fantasie e sogni ad occhi aperti? Impossibile, assolutamente impossibile.


Foto tratta da Hana-Kimi, Ikuta Toma, Horikita Maki e Oguri Shun.


Vedrò il film e probabilmente rimarrò delusa come si rimane sempre delusi dai film tratti da libri che abbiamo amato ma intanto, queste immagini mi hanno fatta sognare ed apprezzare Ikuta Toma nel ruolo di Genji.

















martedì 20 settembre 2011

Pornografia

Foto di Nobuyoshi Araki.

La pornografia è spesso l'esame al microscopio dell'attività sessuale, con l'esclusione degli aspetti che sono il carburante che la infiamma: componenti intellettuali, fantasiose, romantiche, emotive.
Anaïs Nin, Il Delta di Venere.
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