sabato 6 agosto 2011

Norwegian Wood


Ieri sera ho visto Norwegian Wood, il film di Tran Anh Hung (regista vietnamita con una sua particolare poesia visiva, più basata sulle immagini che sui dialoghi, ho amato Il profumo della papaya verde), tratto dall'omonimo romanzo di Haruki Murakami. Il libro l'avevo letto diversi anni fa, nel 1993, era appena uscito in Italia, edito da Feltrinelli, con il titolo Tokyo Blues, e una copertina abbastanza bruttina, lucida, rossa e verde. L'ultima edizione è di Einaudi e ha il titolo originale, come è giusto che sia.
Confesso che l'ho acquistato da poco, credendo che fosse un nuovo romanzo... l'ho acchiappato al volo, mentre mi dirigevo di fretta alla cassa, non ho nemmeno dato un occhio alla quarta di copertina. A casa, l'ho iniziato a leggere nella totale ignoranza e pensavo che la trama mi suonava familiare, più andava avanti e più mi sembrava di averlo già letto. Finché non ho scoperto che EFFETTIVAMENTE l'avevo già letto! La scoperta l'ho fatta dopo poche pagine e questo mi ha confortato: non sono rincoglionita del tutto, quindi, almeno me li ricordo i libri che leggo! E' già qualcosa.
Il film mi è piaciuto, bellissima la fotografia, le luci e bravi gli attori. Davvero poetico: l'attenzione ai colori, alle stagioni, alla natura, tutto trasmetteva emozioni e la luce disegnava attimi di grande intimità. La colonna sonora accompagnava con discrezione le immagini.

Ora, fin qui son stata anche troppo seria e io, almeno qui, voglio essere molto onesta. Ho una predilezione, da sempre, per gli uomini orientali e, in genere, scelgo il drama o il film orientale(in genere giapponese o coreano), in base all'avvenenza del protagonista maschile.
In questo film l'attore principale è Ken'ichi Matsuyama, che non è proprio il mio genere e se questo film non fosse stato tratto da un libro che ho letto e amato, probabilmente non avrebbe attirato la mia attenzione(a parte l'interesse per il regista).
Ho visto per la prima volta questo attore nel live action Detroit Metal City, un film davvero divertente, e poi nella serie di Death Note, dove lui interpretava l'enigmatico L.
Bravo in ogni ruolo, davvero, ma esteticamente non il mio tipo... sarà per quel labbro superiore un po' buffo, non lo so...
Ken'ichi Matsuyama in Detroit Metal Cit... con una pettinatura a forma di glande che ricorda il dottore de' La Clinica dell'amore.
Ken'ichi Matsuyama in Death Note

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